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Una nuova regata
Sport - Laser - marted́ 30 ottobre 2012
Si è disputata sabato 13 e domenica 14 ottobre, l' ultima regata del Campionato Zonale Classe Laser organizzata dal Club Nautico della Vela di Napoli.
Tre le classi partecipanti: Standard, Radial e 4.7.
In questa occasione la Lega Navale di Castellammare di Stabia ha dato modo di far sentire la sua presenza con sette dei suoi atleti: Giuseppe Capaldi, Alfredo Desiderio, Mario Moccia, Martina Moccia, i “gemelli” Mario e Alessandro Moscariello ed il sottoscritto.
In effetti la regata per i giovani stabiesi , come di consueto, è iniziata emotivamente il giorno precedente nella sede della Lega, caricando le barche e l’attrezzatura; l’occasione è stata utile anche per riordinare la cala vela seguendo il noto principio “un posto per ogni cosa, ogni cosa al suo posto”. .
Sabato alle ore dieci eravamo già tutti nel furgone pronti per affrontare una ”nuova” regata che già sapevamo ci avrebbe regalato "nuove" emozioni.
Arrivati a Napoli, abbiamo scaricato e armato le derive sotto un' incessante pioggia. Il tempo non era ottimale per svolgere la regata, ma fortunatamente più tardi andava alzandosi una leggera brezza nel pomeriggio.
Svolta una delle due prove previste, tutti a terra con un lungo traino per l’assenza di vento.
La fine della giornata è silenziosa, ognuno di noi sta sulle sue, pensando agli errori commessi e cosa fare per non ripeterli.
Finalmente domenica un sole forte batteva sul golfo, durante il viaggio Castellammare di Stabia-Napoli, partono come da tradizione le scommesse tra noi atleti ed il nostro istruttore Salvatore. Le scommesse non sono altro che un invito a fare il meglio possibile e a non arrenderci mai. La puntata più rilevante è tra Giuseppe e Salvatore: se Giuseppe avesse vinto la regata Salvatore avrebbe offerto la pizza a tutti, altrimenti saremmo stati noi tutti a pagare.
Come ad ogni trasferta il tratto stradale Castellammare di Stabia-Napoli in furgone, si trasforma magicamente in un momento dove Salvatore ci invita a riflettere sulle infinite possibilità parallele che ci riserva una regata: è la meditazione della regata che ci aspetta. All'arrivo ognuno di noi è più cosciente dei propri limiti e più determinato a superarli.
Appena in acqua, osserviamo la marea, la corrente e ci approntiamo alla linea di partenza: è qui che la giornata trova il suo centro!
Dopo due prove, ci raccontiamo come è andata la regata, ognuno come se l’avesse vissuta per conto suo.
Giuseppe vince per la terza volta nella Classe Radial, la scommessa con Salvatore è vinta.
Continuando nella stessa categoria, Mario Moscariello si classifica al nono posto, forse il miglior piazzamento dopo Giuseppe in considerazione che è stata in assoluto la sua seconda regata in Laser. Più indietro seguono Mario Moccia giustificato dal suo recente infortunio alla gamba e Alessandro Moscariello, un po' sfortunato per vari problemi tecnici alla barca. Io riesco a collezionare un ottimo settimo posto tenuto conto che si tratta della mia prima regata in Classe Radial; il risultato tuttavia mi da consapevolezza del duro lavoro che mi attende sulla tattica e sulla strategia.
Per quanto riguarda la classe 4.7 c'è il “quasi” esordio dei timonieri Alfredo Desiderio e Martina Moccia, all'inizio della loro carriera da laseristi.
A terra, mentre caricavamo le barche Salvatore e Giuseppe si erano recati alla premiazione dove Giuseppe ha vinto "un posacenere" e una "zuppiera" ovvero una piccola coppa per il primo posto della zonale più una seconda per il Trofeo Cosentino, a cui è stata dedicata la manifestazione.
Nel frattempo siamo stati rapidi nel caricare. Al termine di quella giornata eravamo davvero stanchi.
Alla fine di ogni regata sento il dovere di tirare delle conclusioni con me stesso per capire cosa ho portato a casa di nuovo. In effetti, ogni giorno a mare è sempre diverso dal precedente, ogni giorno metti qualcosa di nuovo nello zainetto della conoscenza; è questa la filosofia di noi velisti, cercare sempre di prendere il meglio da tutto, cioè dalla diversità che ci offre il mare.
Certi valori sommersi, nella società contemporanea “dell’apparire”, stranamente affiorano ogni volta che si va per mare e misteriosamente il tempo rallenta, senti dentro sentimenti forti come pietra, tutto il resto ti sembra inutile e superfluo.
Il fulcro della vela per i giovani di Castellammare di Stabia è Salvatore Ercolano (Totore o Sasà). Al primo sguardo sembrerebbe un ventenne in compagnia della sua Peroni, ma dopo poco, ascoltandolo, recupera tutti gli anni precedentemente tolti, e forse ne indossa anche qualcuno in più, con i suoi consigli e il suo interloquire ricco di umorismo e scaltrezza. Con Totore siamo un pò tutti “nomadi”, ci sentiamo davvero liberi, non abbiamo bisogno di nessun status symbol di velista o altro per affermarci, sentiamo di vivere una vita autentica.

Insomma, è questo il mare e la vela a Castellammare!

Carmine Giuseppe Formicola.
 

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